Piacenza
In questa tappa del progetto Spin Off, non solo vi presentiamo la città di Piacenza ma una nuova voce che si unisce al team!
Francesca Confalonieri, piacentina di origine ed esperta di questo luogo, sarà lei ad accompagnare Alice in questa nuova tappa.
Non sarà il solito giro per i monumenti di Piacenza, Francesca racconterà ad Alice le storie centenarie che si svelano dietro ogni angolo della città.
Se è nata in voi la curiosità guardate il video!
Piazza Duomo
Piazza Duomo è uno degli angoli più affascinanti di Piacenza, dominata dalla maestosa Cattedrale romanica dedicata a Santa Maria Assunta e Santa Giustina. La piazza, raccolta e suggestiva, custodisce due tesori che raccontano la storia e l’arte della città: la misteriosa “Gabbia Segreta” e la celebre cupola affrescata dal Guercino.
Sul fianco destro della Cattedrale, protetta da un'inferriata di ferro battuto, si trova la cosiddetta “Gabbia Segreta”, una piccola cella penitenziaria un tempo utilizzata come prigione a vista, che ancora oggi alimenta leggende e curiosità tra i visitatori.
All’interno, salendo verso la sommità della Cattedrale, si apre lo spettacolo straordinario della cupola affrescata da Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino. Le sue figure monumentali e le scenografie di luce e colore trasformano la volta in un capolavoro del barocco italiano, capace di stupire per la sua grandiosità e profondità prospettica.
Piazza Duomo è un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato, invitando a scoprire la storia più autentica e nascosta di Piacenza.
Palazzo delle Poste
Il Palazzo delle Poste di Piacenza, situato tra via Sant’Antonino e via Cavour, è uno degli edifici simbolo del primo Novecento cittadino. Costruito in stile eclettico con richiami al liberty, il palazzo si distingue per le sue linee sobrie e l’uso elegante del laterizio e della pietra. Al centro della facciata principale, un dettaglio curioso ha conquistato l’immaginario collettivo: il piccolo ramarro in bronzo che si arrampica sul fregio sopra il portone d’ingresso.
Secondo una leggenda locale, questo ramarro porterebbe fortuna a chi lo osserva e ne scorge la posizione nascosta. La sua presenza, apparentemente inspiegabile, è diventata nel tempo un simbolo scaramantico e affettuoso per i piacentini, che amano raccontare storie e aneddoti legati a questo piccolo “guardiano” della città.
Oggi, il Palazzo delle Poste continua a svolgere la sua funzione istituzionale, ma il ramarro è ormai diventato una delle curiosità più amate del centro storico, un dettaglio che sorprende chiunque si soffermi a guardare con attenzione le architetture della città.
Scalinata della Muntà di Ratt
La Scalinata della Muntà di Ratt è uno degli angoli più pittoreschi e carichi di storia del centro di Piacenza. Questo ripido passaggio pedonale, che collega via Mazzini a via Cittadella, prende il nome dal dialetto piacentino e significa letteralmente "salita dei topi", evocando le antiche leggende secondo cui i ratti scappavano dal vicino fossato per risalire verso la città.
Caratterizzata da gradini in pietra e da alti muri laterali che la racchiudono in un’atmosfera raccolta e silenziosa, la Muntà di Ratt è un luogo che conserva intatta l’anima popolare di Piacenza. Percorrerla significa immergersi in uno scorcio urbano fuori dal tempo, dove l’eco dei passi si mescola al racconto delle tradizioni e della vita quotidiana di un tempo.
Oggi, la scalinata è diventata una delle mete preferite per chi vuole scoprire il volto più autentico e segreto della città, un piccolo percorso che regala suggestioni e panorami inconsueti sulla trama medievale del centro storico.
La Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi
La Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi è uno dei gioielli culturali di Piacenza, fondata all’inizio del Novecento grazie alla passione del collezionista Giuseppe Ricci Oddi. L’elegante edificio in stile neoclassico ospita una delle collezioni d’arte moderna più importanti d’Italia, con opere che spaziano dal Romanticismo all’inizio del Novecento, firmate da artisti come Hayez, Pellizza da Volpedo, Boccioni e Casorati.
Il capolavoro più celebre della Galleria è il “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt, protagonista di una delle vicende più enigmatiche dell’arte contemporanea. Il dipinto, scomparso misteriosamente nel 1997 e ritrovato nel 2019 murato in un’intercapedine del museo, raffigura una figura femminile avvolta in eleganza e mistero, in cui si intrecciano bellezza e leggenda.
Visitare la Galleria Ricci Oddi significa immergersi in un percorso raffinato, dove ogni sala racconta un frammento della sensibilità artistica italiana ed europea, in un contesto raccolto e intimo che esalta la forza espressiva delle opere esposte.
Il Germoglio
Il Germoglio di Piacenza è un progetto di inclusione lavorativa che trasforma il lavoro quotidiano in un’opportunità concreta di crescita e autonomia per persone fragili. Nella bottega-laboratorio di via Bubba, la preparazione di pasta fresca, piatti pronti e prodotti da forno non è solo un’attività artigianale, ma un percorso di inserimento lavorativo, in cui ognuno contribuisce con le proprie capacità, riscoprendo il valore della manualità e del lavoro di squadra.
Il ristorante-laboratorio è il cuore pulsante di questo progetto: ogni tortello, sugo o grissino è frutto di ricette della tradizione piacentina, realizzate con ingredienti freschi e naturali. Ma dietro ogni piatto c’è soprattutto una storia di integrazione sociale, di persone che attraverso il lavoro trovano nuove possibilità e dignità.
Per chi vuole sostenere questa realtà, è disponibile un voucher speciale che si può ottenere semplicemente guardando il reel pubblicato sui profili Instagram di Alice o Francesca. Non serve partecipare a giochi o sfide: il link per scaricare il PDF con lo sconto è accessibile direttamente dal link in bio nel profilo di Alice (@ingiroconalice) e di Francesca (@piacenzasegreta)
Entrare nella realtà del Germoglio significa scegliere di far parte di un progetto che ogni giorno unisce bontà, tradizione e impegno sociale, trasformando un semplice acquisto in un gesto di comunità.